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Media tra condizioni buone ed eccellenti
Presentata al Salone dell'Automobile di Londra del 1948, la Jaguar XK120 non doveva essere un modello di produzione di massa. Concepita inizialmente come una show car per esibire il nuovo e rivoluzionario motore XK a sei cilindri, la reazione del pubblico fu così travolgente da costringere William Lyons e la Jaguar a metterla in produzione. Il risultato fu una delle auto sportive più iconiche e influenti del dopoguerra, un veicolo che definì l'immagine di Jaguar per decenni e stabilì un nuovo standard di prestazioni per le auto di serie.
Il cuore della XK120 era il suo motore XK da 3.4 litri con doppio albero a camme in testa, un'architettura avanzata per l'epoca, capace di erogare 160 cavalli. Il nome stesso del modello era una dichiarazione d'intenti: "XK" per la serie del motore e "120" per la sua velocità massima dichiarata di 120 miglia orarie (193 km/h), che la rese di fatto l'auto di produzione più veloce al mondo al momento del suo lancio. Questa combinazione di design sensuale e prestazioni eccezionali catturò l'immaginazione di un mondo che si stava riprendendo dalla guerra, specialmente nel cruciale mercato statunitense.
Il primo modello, e per molti il più puro, fu l'Open Two-Seater (OTS), o roadster. I primi 242 esemplari, costruiti tra il 1948 e il 1950, sono i più ricercati dai collezionisti per via della loro carrozzeria interamente in alluminio montata su un telaio in frassino. Per soddisfare la crescente domanda, la produzione passò successivamente a carrozzerie in acciaio pressato. L'OTS si distingueva per le sue linee essenziali, il parabrezza basso e rimovibile, i finestrini laterali in tela e una capote minimale, incarnando l'essenza della guida sportiva a cielo aperto.
La produzione della XK120 si estese dal 1948 al 1954, durante i quali la gamma si ampliò. Nel 1951 fu introdotta la Fixed Head Coupé (FHC), che offriva un maggiore comfort e lusso, con finestrini avvolgibili, finiture interne in radica di noce e una migliore protezione dalle intemperie. Nel 1953 arrivò la Drop Head Coupé (DHC), che combinava la versatilità di una cabriolet con le finiture più raffinate del coupé, inclusi i finestrini avvolgibili e un cruscotto in legno. Per gli acquirenti più esigenti era disponibile l'allestimento "SE" (Special Equipment), che includeva ruote a raggi, sospensioni più rigide, doppio scarico e un motore potenziato a circa 180 cavalli.
Oggi, la Jaguar XK120 OTS è un pilastro del collezionismo di auto classiche. Il suo fascino risiede non solo nella sua bellezza scultorea, ma anche nella sua importanza storica come capostipite di una leggendaria dinastia di auto sportive Jaguar. I modelli con carrozzeria in alluminio rappresentano l'apice del mercato, raggiungendo valutazioni molto elevate. Tuttavia, anche le versioni con carrozzeria in acciaio sono estremamente desiderabili, offrendo un'esperienza di guida autentica e un investimento solido. La XK120 rimane un'icona del design e dell'ingegneria del dopoguerra, un simbolo di ottimismo e prestazioni che continua ad affascinare appassionati e collezionisti in tutto il mondo.
L'acquisto di una Jaguar XK120 OTS (Open Two-Seater) è un'immersione nella storia dell'automobilismo. È la forma più pura del capolavoro di Sir William Lyons, un'icona di stile e prestazioni del dopoguerra.
La priorità assoluta è la corrosione. Ispezionate con cura il telaio a longheroni, i brancardi, la base dei montanti anteriori e i pianali. Una scocca sana è fondamentale, poiché i restauri sono estremamente costosi. La carrozzeria è in acciaio, ma cofani e portiere sono in alluminio; verificate gli allineamenti, che devono essere precisi, e la presenza di stucco, indice di riparazioni approssimative.
Il cuore è il leggendario motore XK bialbero. È un'unità robusta, ma un restauro completo è oneroso. Verificate la pressione dell'olio a caldo (non deve scendere sotto i 40 psi a regime) e l'assenza di fumo azzurro allo scarico. La corrispondenza tra i numeri di telaio e motore (matching numbers) è cruciale per il valore collezionistico. Il cambio Moss, non sincronizzato sulla prima marcia, è notoriamente lento e meccanico; un suo funzionamento "agricolo" è normale, ma innesti troppo rumorosi o impuntamenti indicano usura. I freni a tamburo originali sono appena sufficienti per il traffico odierno; molti esemplari montano un più sicuro impianto a dischi anteriori, una modifica che ne migliora l'usabilità a scapito della totale originalità.
Come investimento, cercate un esemplare impeccabile, con storia documentata e matching numbers. Queste auto continuano ad apprezzarsi costantemente. Per il puro piacere di guida, un'auto ben mantenuta, magari con alcuni aggiornamenti meccanici discreti, offre un'esperienza impareggiabile a un prezzo più accessibile. In entrambi i casi, la XK120 OTS rimane una delle sculture a quattro ruote più affascinanti mai create, un acquisto che ripaga con emozioni uniche e sguardi di ammirazione.