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Media tra condizioni buone ed eccellenti
Definita da Enzo Ferrari come "la più bella automobile mai costruita", la Jaguar E-Type ha segnato un'epoca sin dal suo debutto al Salone di Ginevra del 1961. Tuttavia, è con l'introduzione della versione 4.2 litri, nell'ottobre del 1964, che la Serie 1 raggiunse la sua piena maturità, combinando l'estetica pura del modello originale con significativi miglioramenti meccanici e di comfort. Questo modello è oggi considerato da molti collezionisti il perfetto punto di equilibrio nell'intera genealogia della E-Type.
Il cuore della modifica era il leggendario motore XK a sei cilindri in linea, la cui cilindrata fu aumentata da 3.8 a 4.2 litri. Sebbene la potenza dichiarata rimanesse invariata a 265 CV, la vera differenza risiedeva nella coppia motrice, che passò da 353 a 384 Nm, disponibile a un regime inferiore. Questo si tradusse in un'erogazione più fluida e una spinta più corposa ai bassi e medi regimi, rendendo la guida meno impegnativa e più gratificante nell'uso quotidiano, senza sacrificare le prestazioni assolute che garantivano una velocità massima di circa 240 km/h.
Altrettanto cruciale fu l'abbandono del cambio Moss a quattro marce, la cui prima non sincronizzata era spesso criticata, in favore di una nuova trasmissione Jaguar completamente sincronizzata. Questa modifica trasformò l'esperienza di guida, rendendo i cambi di marcia rapidi, fluidi e precisi. L'impianto frenante fu inoltre potenziato con un servofreno più efficiente, migliorando la sicurezza e la modulabilità della frenata. All'interno, i sedili originali furono sostituiti da poltrone più comode e avvolgenti, e il cruscotto in alluminio testurizzato fu rimpiazzato da una finitura in vinile nero, conferendo un aspetto più raffinato.
Esteticamente, la 4.2 mantenne tutti gli stilemi iconici della prima Serie 1: i fari carenati, i piccoli fanali posteriori montati sopra il paraurti e gli interruttori a levetta sulla plancia. Fu prodotta fino al 1967 in tre varianti di carrozzeria. La Open Two Seater (OTS), o Roadster, è la più desiderata per il suo fascino intramontabile. La Fixed Head Coupé (FHC) offre una linea del tetto elegante e maggiore rigidità torsionale. Nel 1966 si aggiunse la 2+2, basata su un passo allungato di 23 cm per ospitare due piccoli sedili posteriori, una linea del tetto più alta e, per la prima volta, l'opzione di un cambio automatico, posizionandola come una granturismo più versatile.
Nel mercato del collezionismo, la Serie 1 4.2 occupa una posizione di primo piano. Offre l'estetica incontaminata e universalmente acclamata della prima generazione, unita a migliorie sostanziali che ne aumentano la fruibilità. I valori riflettono questa desiderabilità: le Roadster sono le più quotate, seguite a stretto giro dalle Coupé. La 2+2, pur essendo meccanicamente identica, risulta più accessibile a causa delle sue proporzioni alterate. L'originalità, la storia documentata e la corrispondenza dei numeri di telaio e motore (matching numbers) sono fattori determinanti che possono far variare notevolmente il prezzo di un esemplare.
la purezza estetica della prima serie con i miglioramenti tecnici cruciali. Il motore da 4.2 litri offre più coppia, il cambio è completamente sincronizzato e i freni sono più efficaci, rendendola la più desiderabile da guidare.
Il nemico principale è la ruggine. Ispezionate con ossessione brancardi, pianali, paratia e i punti di ancoraggio del telaio anteriore. Un restauro della scocca supera facilmente il valore del veicolo; una base sana è non negoziabile.
Meccanicamente, il motore XK è un mulo, ma la pressione dell'olio a caldo non deve scendere sotto i 40 PSI. Fumo azzurro allo scarico è un pessimo segnale. La corrispondenza dei numeri (matching numbers) di telaio, motore e cambio è fondamentale per il valore collezionistico, verificabile tramite certificato Jaguar Heritage.
Prestate attenzione a un cambio preciso e a sospensioni prive di giochi. L'impianto elettrico Lucas richiede competenza, ma i componenti sono reperibili. L'originalità degli interni e dei dettagli aumenta esponenzialmente il valore.
Come investimento, la Serie 1 è una scelta blindata. I modelli Coupé (FHC), più rari, hanno un potenziale di rivalutazione leggermente superiore alle Roadster (OTS), ma entrambe sono icone intramontabili. Non acquistatela, però, solo per tenerla ferma: il piacere di guida è la sua vera essenza. L'emozione di dominare la strada da quel cofano infinito è un dividendo che nessun mercato può eguagliare.
Il consiglio finale è categorico: acquistate il miglior esemplare che il vostro budget consente. Un'auto economica diventerà la più costosa. Un'ispezione professionale da parte di uno specialista del marchio non è un'opzione, è un obbligo per evitare un disastro finanziario e godersi una delle auto più belle mai costruite.